Parliamo di...

mercoledì 22 marzo 2017

“Slam – Tutto per una ragazza”: Molaioli adatta Hornby

di Silvia Sottile

Presentato in anteprima al Torino Film Festival, Slam – Tutto per una ragazza è l’adattamento cinematografico  dell’omonimo romanzo di Nick Hornby, con l’ambientazione spostata da Londra a Roma. Si tratta della terza regia cinematografica per Andrea Molaioli che col suo film d’esordio, La ragazza del lago (2007), ha conquistato ben 10 David di Donatello (record della rassegna).

Samuele (Ludovico Tersigni) – Sam per gli amici – è un ragazzo di 16 anni con la passione per lo skateboard e per Tony Hawk (noto skateboarder californiano, presente nella pellicola nel ruolo di se stesso – solo  voce) per cui ha addirittura una vera e propria venerazione. Sam vive con la giovane madre (Jasmine Trinca), appena trentaduenne, e capita che la accompagni a feste di amici nella Roma “bene”. In una di queste occasioni Sam conosce la “pariolina” Alice (Barbara Ramella) e tra i due ragazzi esplode l’amore. A quell’età è molto semplice innamorarsi, lasciarsi andare alla passione e mettersi nei guai: Alice rimane incinta e vuole tenere il bambino, dunque per Sam non c’è modo di sfuggire alla "maledizione" della sua famiglia di diventare genitori a 16 anni.

Poco dopo Piuma di Roan Johnson, ecco Slam – Tutto per una ragazza che affronta esattamente lo stesso tema, quello delle gravidanze indesiderate in età adolescenziale. Problematica forse attuale ma affrontata in Slam in maniera troppo leggera, edulcorata  e poco ancorata alla realtà, difetto ancor più grave visto che si rivolge proprio ad un pubblico di giovanissimi. Ad incrementare quest’impressione fantasiosa, quasi favolistica, ci sono anche degli stranianti salti temporali (costituiti da sogni che potremmo definire dei flashforward) che hanno inoltre lo svantaggio di spezzare il già precario equilibrio del racconto e una sceneggiatura dal ritmo discontinuo. 

Il problema principale della pellicola è tuttavia costituito proprio dal tentativo di inserire una realtà tipicamente anglosassone (i genitori adolescenti, la passione ossessiva per lo skateboard e per Tony Hawk), in una realtà, quella italiana, fortemente diversa e quasi estranea a queste situazioni. Nel passaggio da Londra a Roma, dunque, Slam perde aderenza alla realtà e di conseguenza credibilità.
Nulla da eccepire sulle interpretazioni attoriali. I due giovani protagonisti (Tersigni e la Ramella) fanno il possibile, anche se emerge l’inesperienza; Jasmine Trinca risulta credibile e riesce ad elevare la qualità della pellicola; ma il migliore in assoluto è Luca Marinelli: meno male che c’è lui a salvare Slam dalla noia con le sue brevi apparizioni nel ruolo del padre di Sam! Il marcato accento romano richiama inevitabilmente il suo personaggio dello Zingaro in Lo chiamavano Jeeg Robot  (che gli è valso il David di Donatello come miglior attore non protagonista) e il copione gli regala le battute più divertenti di tutta la pellicola.

Slam – Tutto per una ragazza sarà nelle nostre sale dal 23 marzo.

Nessun commento:

Posta un commento