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mercoledì 26 ottobre 2016

"Doctor Strange": un caleidoscopico viaggio nel Multiverso

di Emanuela Andreocci
  
Difficile contenere l'entusiasmo dopo la visione di  Doctor Strange, un  film tanto aspettato - forse il più atteso dell'anno a pari merito con Star Wars - Rogue One  che sarà nei nostri cinema a dicembre - che non solo non delude le aspettative, ma le supera ampiamente. 
Cercheremo, dunque, di procedere con ordine, perchè del film di Scott Derrickson (SinisterThe Exorcism of Emily Rosec'è tanto da dire, ma non vogliamo in nessun modo rovinare il piacere della scoperta ai futuri spettatori.

Partiamo da un'ovvietà: la bravura di Benedict Cumberbatch che, a giudizio di chi scrive, sarebbe assolutamente capace di rendere interessante la mera lettura di un elenco telefonico. Il suo Doctor Strange - o, se si preferisce, il suo "signor dottor Strange" - è un carismatico neurochirurgo, tanto affascinante quanto presuntuoso e arrogante, che a seguito di un incidente d'auto, sperando di riacquisire il completo utilizzo delle mani,  è costretto ad andare oltre la medicina e la scienza e a rivolgersi a qualcosa di più alto e metafisico che troverà - insieme a molto altro! - a Kamar-Taj.

In Nepal scopriamo chi affiancherà Strange nella sua ricerca: l'Antico, l'androgina ed enigmatica figura interpretata da Tilda Swinton, eterea guardiana delle arti mistiche (che capiamo di aver già incontrato nella splendida scena di combattimento a inizio pellicola), Mordo (Chiwetel Ejiofor), un apprendista dell'Antico diventato il suo braccio destro, che farà da mentore al nostro dottore e Wong (solo Wong, come Adele, Eminem o Beyonce!, interpretato da Benedict Wong), il saggio custode della biblioteca e dei suoi segreti.

Come da copione, c'è ovviamente il villain di turno: per Kaecilius, un apprendista passato al lato oscuro, è stato scelto un carico da undici come Mads Mikkelsen. Tolte alcune scene di combattimento mozzafiato, in particolare quella a inizio film cui abbiamo già accennato e su cui ritorneremo, dispiace che il suo personaggio sia così marginale e poco definito: si poteva certamente sfruttare meglio la forza evocativa dell'attore chiamato ad interpretarlo. 
Completa il cast la dolce Rachel McAdams nel ruolo della traumatologa Christine Palmer, ex/amica/confidente di Strange.

"Gli Avengers proteggono il mondo da minacce fisiche, gli stregoni da quelle mistiche": ecco, in una sola battuta, spiegato l'universo che il nuovo film Marvel è andato ad esplorare: realtà parallele, dimensioni alternative, il tempo come elemento predominante e determinante. 

Una pellicola basata sulla forza espressiva degli attori (la potenza visiva di Strange con mantello e bavero alzato è altissima), ma soprattutto sulla fisicità delle scene e sul loro continuo cambiare, evolversi, modificare per poi ritornare allo stato originale. La battaglia iniziale per le vie di una città i cui edifici vengono plasmati a proprio piacimento da Kaecilius non è altro che un piccolo assaggio di quanto vedremo durante tutto il film. Non può non venire in mente Nolan e il suo Inception, ma pensiamo di non esagerare citando anche Kubrick: la geometria ha un ruolo fondamentale nella pellicola, si compone e scompone a seconda dell'effetto desiderato, dà un'idea tangibile del tempo e del suo utilizzo. Doctor Strange è un viaggio caleidoscopico nel Multiverso dato da linee e colori, luci ed ombre, corpi astrali che si separano da quelli fisici, con sequenze action di altissimo livello, la piacevolezza dei dialoghi e delle solite battute ben posizionate che aiutano nella visione e un cast ricchissimo che rappresenta un valore aggiunto.

Doctor Strange arriva nelle nostre sale il 26 ottobre, non fatelo aspettare!

Ps è estremamente consigliata la visione in 3D.

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