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giovedì 29 settembre 2016

“Al posto tuo”: scambieresti la tua vita con quella di uno sconosciuto?

di Silvia Sottile

Cosa fareste se vi proponessero di scambiare la vostra vita con quella di un estraneo per una settimana? Da questo intrigante presupposto parte Al posto tuo, commedia diretta da Max Croci, al suo secondo film dopo il recente esordio con Poli Opposti (2015).

Luca Molteni (Luca Argentero) è un uomo affascinante, ipertecnologico, glamour, single e sciupafemmine. Rocco Fontana (Stefano Fresi) è un tranquillo padre di famiglia, è sposato con Claudia (Ambra Angiolini), ha tre figli, una casa in campagna ed è perennemente a dieta. Uno è un estroso architetto, l’altro un preciso geometra. I due non potrebbero essere più diversi, non hanno nulla in comune, tranne il lavoro: sono infatti entrambi direttori creativi di due aziende di sanitari sull’orlo della fusione. Ma la nuova società ha bisogno di un solo responsabile, con le qualità di ambedue, così Luca e Rocco sono costretti a sfidarsi in questa sorta di gioco di ruolo, uno scambio di vite proposto dal loro nuovo capo, la sadica Sig.ra Welter (Pia Lanciotti) per capire e accettare le rispettive abitudini e gli immancabili segreti. Nel cast troviamo anche Serena Rossi (nei panni di un’avvenente barista di paese, nonché cugina di Rocco), Grazia Schiavo (Ines, la vicina salutista di Luca) e Fioretta Mari (Erminia, l’estroversa mamma di Claudia).

Lo spunto di partenza, sebbene non proprio originale, sembra piuttosto simpatico, da tipico buddy movie: due uomini apparentemente opposti, costretti a vestire l’uno i panni dell’altro. E già si ride al solo pensiero di immaginare Fresi nei panni di Argentero (gli stessi protagonisti hanno scherzato ironicamente su questo aspetto con i giornalisti in sede di conferenza stampa). L’inizio tutto sommato è abbastanza scoppiettante, perché sia Fresi che Argentero sono bravi, brillanti e affiatati. Peccato però che le buone premesse vengano del tutto disattese. Il problema principale è proprio la sceneggiatura: piatta, banale, priva di ritmo e di guizzi originali. Si intuisce già molto tempo prima come si evolveranno tutte le vicende: entrambi troveranno nella vita dell’altro qualcosa di buono e questo li aiuterà a migliorare le proprie esistenze.  
La pellicola non decolla mai, e non regala nulla che le consenta di essere ricordata. Pian piano l’interesse per la trama si affievolisce del tutto, i personaggi risultano troppo stereotipati nei propri ruoli; i comprimari, a cui è teoricamente assegnato il ruolo maggiormente comico, scivolano in situazioni prevedibili ed anche piuttosto inutili. La Angiolini sembra fuori parte (poteva essere sfruttata meglio), la Schiavo è sempre troppo sopra le righe, l’unica donna che lascia il segno è la bella e mediterranea Serena Rossi.

Per riuscire nel suo intento di regalare una piacevole commedia, Croci avrebbe dovuto rischiare di più e sfruttare meglio i presupposti, in particolare la comicità innata di Fresi. Troppo pochi inoltre sono gli screzi e le scintille tra il suo personaggio e quello opposto di Argentero. Lo stile da fiction televisiva e certe scene che proprio non avremmo voluto vedere – troppo buoniste o che sanno di già visto – inficiano ulteriormente una commedia che perde mordente strada facendo, rivelandosi anche un po’ noiosa sul finale. A nulla servono la cura per i costumi (costante la ricerca di abiti particolari e colorati) e la colonna sonora variegata che coniuga musiche originali, pezzi pop/rock di giovani complessi emergenti e qualche brano di repertorio dal sapore vagamente vintage.

Davvero un peccato, perché le premesse per un prodotto divertente e di migliore qualità c’erano tutte. Purtroppo Al posto tuo delude le nostre aspettative ed ha gli stessi difetti e debolezze già riscontrati lo scorso anno in Poli Opposti.

Al cinema dal 29 settembre. 

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