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venerdì 22 gennaio 2016

“Se mi lasci non vale”: gradevole commedia dall’intreccio pirandelliano

di Silvia Sottile

Vincenzo (Vincenzo Salemme) e Paolo (Paolo Calabresi) sono appena stati lasciati dalle proprie compagne. Si incontrano casualmente in un locale e fanno subito amicizia raccontandosi le rispettive delusioni amorose (che continuano a bruciare), finché Vincenzo non ha un’idea geniale: per smettere di star male bisogna vendicarsi! Così i due iniziano ad ordire un piano machiavellico per far soffrire le loro ex. Ognuno dovrà conquistare la ex dell’altro facendo leva su tutti gli interessi e i punti deboli rivelati dall’amico, farla innamorare per poi lasciarla senza alcuna pietà. Paolo si fingerà vegano per conquistare Sara (Serena Autieri) mentre Vincenzo dovrà interpretare un ricchissimo uomo d’affari per affascinare Federica (Tosca D’Aquino), interessata solo ai soldi e al potere. Per aiutarli nel loro piano entra in scena Alberto Giorgiazzi (Carlo Buccirosso), un attore di teatro sui generis, ingaggiato per impersonare l’autista, che complicherà ulteriormente le cose, rendendole ancora più divertenti e rocambolesche.

Se mi lasci non vale, come si evince dalla trama, è una simpatica commedia degli equivoci di stampo teatrale, che gioca ironicamente sulla classica contrapposizione realtà/finzione. Vincenzo Salemme (in veste di regista e cosceneggiatore) si affida ad un soggetto di Paolo Genovese che a sua volta si ispira a Delitto per delitto di Alfred Hitchcock. Proprio la provenienza dal teatro degli attori protagonisti fa sì che la storia abbia il ritmo giusto, con scene dinamiche e battute brillanti che riescono a far ridere grazie ai tempi comici perfetti e soprattutto al modo in cui vengono recitate. Al centro di questa situazione pirandelliana che vede coinvolti tre uomini e due donne non c’è, come ci si poteva aspettare, Salemme, ma Buccirosso, in una sorta di inversione dei loro classici ruoli di vittima e carnefice. Il loro feeling è palese, i siparietti tra i due sono tra i più riusciti e la commedia scorre piacevolmente nonostante un intreccio abbastanza prevedibile e una trama a tratti inverosimile. 
Quello che funziona è proprio il cast, dotato di innato umorismo e aiutato da una scrittura divertente e divertita che ironizza anche sul mestiere dell’attore, in una riflessione sulla vita, sull’amore, sulla vendetta e sull’amicizia. Perché poi, alla fine, quella che inizia come una storia di vendetta, rigorosamente in chiave di commedia, diventa una storia di amicizia. E alla comicità di base si aggiunge anche un tocco di romanticismo.

Le vicende sono ambientate a Napoli e napoletani sono gli interpreti principali (Salemme, Buccirosso, Autieri, D’Aquino) con l’innesto del romano Calabresi che ben si amalgama a questa realtà partenopea. La partecipazione dello straordinario Carlo Giuffrè nel ruolo del padre di Paolo è un po’ come la ciliegina sulla torta. Da segnalare la piacevole colonna sonora di Antonio Boccia e l’inserimento delle splendide note di Vivaldi (La primavera da “Le quattro stagioni”) e Pino Daniele (Che male c’è).

Se mi lasci non vale, nelle nostre sale dal 21 gennaio, è una godibile e simpatica commedia degli equivoci, di impronta teatrale, che regala un’ora e mezza di spensieratezza e sorrisi. Una ventata d’aria fresca per il cinema italiano.


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