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mercoledì 7 ottobre 2015

“Poli Opposti” che inevitabilmente si attraggono

di Silvia Sottile

Max Croci, regista di cortometraggi, fa il suo debutto cinematografico con una sofisticata commedia sentimentale. Poli Opposti è infatti (senza alcun dubbio) una storia romantica. Come nella più classica delle tradizioni i due protagonisti, diversissimi tra loro, che inizialmente addirittura non si sopportano, finiranno inesorabilmente per avvicinarsi e innamorarsi.  Stefano Parisi (Luca Argentero) è un terapista di coppia che ha appena lasciato la

moglie Mariasole (Anna Safroncik). Claudia Torrini (Sarah Felberbaum) invece è un temibile avvocato divorzista, detta “la iena”, nonché mamma single di Luca (Riccardo Russo). I due, diametralmente opposti, si detestano, ma si ritrovano a lavorare sullo stesso pianerottolo, complice anche Alessandro (Giampaolo Morelli), fratello di Claudia e vecchio amico di Stefano. Tra inconvenienti lavorativi (i clienti dell’una vanno dall’altro e viceversa), scontri e battibecchi, l’antipatia iniziale si trasforma in attrazione reciproca, fino all’inevitabile  e prevedibile lieto fine.  


Lo spunto di partenza è interessante ma le promesse iniziali vengono mantenute solo in parte. Purtroppo la sceneggiatura è il punto debole: scontata, banale, ma soprattutto priva di mordente e a tratti poco credibile. La leggerezza che si respira, che in piccole dosi sarebbe stata una ventata d’aria fresca, è forse eccessiva e soprattutto dispiace che il filo della storia si perda facilmente perché l’occhio viene spostato troppo spesso su personaggi di contorno non particolarmente necessari né funzionali alla trama. Vero è che il piccolo Luca si rivelerà il cupido della situazione ma alcune scene sembrano ispirarsi un po’ troppo alle fiction televisive. Si nota principalmente la mancanza di comicità, di quelle battute brillanti che generalmente fanno volare una commedia di questo tipo, che aspira a somigliare ai grandi classici hollywoodiani. Qualcuna c’è, anche divertente, ma ne sarebbero servite di più. Dal punto di vista romantico invece c’è tutto, pure troppo: cuoricini, rose rosse, San Valentino, fuga a cavallo sulla spiaggia, ballo notturno e bacio sotto la pioggia… ma sognare in grande è un ingrediente indispensabile ai film d’amore e quindi possiamo perdonare il regista per l’uso (e l’abuso) di tutti questi cliché. Poi se la location è una Roma by night, con i monumenti illuminati, sempre splendida nonostante sia stata immortalata in innumerevoli film, allora il romanticismo ci sta tutto. E attivando una temporanea sospensione della realtà  (al cinema possiamo concederlo) ci si può godere un sogno ad occhi aperti. Sempre dalla commedia sentimentale americana del passato (quella alla Hawks e Cukor, per intenderci) è ripreso anche il look sofisticato e molto chic degli abiti, fin troppo glamour ma tutto sommato adeguato allo status sociale dei protagonisti.


Dicevamo dunque che Poli Opposti , al cinema dall’8 ottobre, è in parte un’occasione mancata anche perché gli attori principali sono decisamente bravi e simpatici e salta subito all’occhio un’ottima chimica tra la Felberbaum e Argentero, che non sarà certo Cary Grant ma incarna perfettamente l’ideale romantico dell’immaginario femminile ed ha fascino da vendere! Ovviamente con uno script migliore, atto a valorizzare le potenzialità del cast e dell’idea di partenza, staremmo raccontando tutto un altro film.

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