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martedì 14 luglio 2015

"BackStreet Boys Show 'Em What You're Made Of" : 20 anni e non sentirli!

di Emanuela Andreocci

Un film, un documentario, un concerto: questo e molto altro è BackStreet Boys Show 'Em What You're Made Of, diretto da Stephen Kijak e presente nei nostri cinema in evento speciale il 14 e 15 luglio.

Va fatta una premessa: chi scrive è un'ex teenager che andava matta per il gruppo dei cinque ragazzi che a partire dagli anni '90 hanno ballato e infuocato i palcoscenici, le radio e i programmi musicali di tutto il mondo, quindi va considerata una piccola percentuale di imparzialità nell'accostarsi a questa recensione, ma si ritiene anche che, nel caso di una pellicola del genere, sia assolutamente necessaria.

Tra flashback, interviste, tuffi nel passato - sia pubblico che privato -, registrazioni e fuori onda, ci sarà la possibilità di rinfrescare la memoria e scoprire aspetti prima sconosciuti di Nick Carter, Howie Dorough, Brian Littrel, A. J. McLean e Kevin Scott Richardson, "tornato all'ovile" nell'aprile del 2012 dopo sei anni di lontananza. Bisognava festeggiare: quale modo migliore di un nuovo album (In a world like this), un film e una tournée per celebrare i loro vent'anni insieme?

Attraversiamo Orlando insieme ai cinque artisti alla ricerca di un passato lontano ma mai dimenticato, alla scoperta di emozioni importanti, alcune anche dolorose. E poi si parla, e  molto, di Lou Pearlman, il loro manager nonchè secondo padre, l'uomo che ha creato i Backstreet Boys e che adesso sconta una pena per truffa ai danni di molti dei suoi clienti, BSB compresi.

Un film che celebra gli artisti ma anche gli uomini che hanno dovuto affrontare e risolvere problemi importanti, come l'operazione al cuore di Brian del 1998 o la dipendenza da droga di A. J., ragazzi che con pazienza e costanza hanno inseguito e realizzato il loro sogno, che dal dal 1999 al 2002 sono stati inarrestabili e che ancora oggi, dopo più di venti anni di attività, fanno parlare di loro.
Scherzando ammettono: "Venti anni è un periodo lungo, soprattutto per un branco di imbranati che stanno sempre a cantare e ballare". I numeri, però, sono decisamente dalla loro parte: 130 milioni di dischi venduti nel mondo e tutti i loro 9 album hanno raggiunto la top 10 della classifica di Billboard, rendendo i Backstreet Boys l'unica boy band a detenere questo primato.

Ma cosa succede quando i ragazzini di una boy band crescono? Semplicemente si continua a crescere, a migliorare e perfezionarsi. Ricorderemo sempre il ballo nella casa infestata di Everybody (Backstreet's Back), il provino di As Long As You Love Me o le camicie aperte sui petti bagnati di Quit Playing Games With My Hearth, ma non necessariamente servono: come dimostrano sul finale del film, registrato in diretta al Dominion Theatre di Londra il 26 febbraio, bastano alcune sedie, alcune chitarre e le loro voci per dar vita ad una performance acustica indimenticabile.

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