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mercoledì 17 giugno 2015

“Albert e il diamante magico”: le avventure di un piccolo combinaguai

di Silvia Sottile

Albert e il diamante magico è un film di animazione danese, diretto da Karsten Kiilerich e tratto dal racconto Albert dello scrittore e illustratore Ole Lund Kirkegaard, pubblicato nel 1968 e premiato l’anno successivo come miglior libro per bambini dal Ministero della cultura danese. In Italia è edito da Mursia. 
La storia (sia del romanzo che del film, con qualche piccola variazione) è quella di Albert, un bambino con i capelli rossi e gli occhiali, molto sveglio, intelligente e pieno di idee ma anche una piccola peste: Albert è talmente vivace e vitale da combinare un guaio dietro l’altro. Gli abitanti della pacifica e immaginaria cittadina di Kalleby (naturalmente in Danimarca), dove sono ambientate le vicende, mal sopportano questo ragazzino scapestrato e indisciplinato che si diverte a rubare le pere (mangiandole direttamente sugli alberi) o a combattere con una spada di legno. Quando Albert distrugge accidentalmente la statua dell’eroe locale, il famoso capitano di mongolfiera Leopoldus, decide di partire all’avventura per  risolvere il guaio che ha combinato, trovare una mongolfiera e diventare lui stesso un capitano! 

Si ritrova così ad incrociare la strada del furfante Rapollo (con i suoi scagnozzi) che vuole rubare il diamante più grande del mondo (che, ci dispiace dirlo, non ha nulla di magico come fa erroneamente credere il titolo italiano). Albert sarà accompagnato in questa fiabesca avventura dal suo migliore amico, Egon, un bambino molto più timido e pauroso, che però vuole tanto diventare un pirata e a volte fa quasi da grillo parlante all’impavido Albert che continua imperterrito a mettersi nei guai ma mostra anche di avere un cuore d’oro.

Le vivaci immagini in CG scorrono piacevolmente così come la sceneggiatura, incantando i bambini fino all’ultimo secondo e catturando la loro attenzione anche visivamente oltre che a livello narrativo con le favolose avventure in cui si trova coinvolto il piccolo Albert. L’unica pecca, forse, è l’intento un po’ troppo didascalico, ma non è detto che sia un male al giorno d’oggi. Così come è sempre un bene sottolineare il valore dell’amicizia incondizionata. 
È un piacere vedere questi due bambini allegri e solari giocare all’aria aperta (e non davanti allo schermo di un computer) e i piccoli spettatori seguiranno con trepidazione le avventure di Albert ed Egon sognando di esserne a loro volta i protagonisti. E sgraneranno gli occhi di fronte ai bucolici e coloratissimi paesaggi danesi, i ruscelli, i campi di girasoli e il cielo notturno pieno di stelle visto attraverso i rami degli alberi. Per le immagini e i paesaggi il regista si è affidato ai suoi ricordi d’infanzia, quando durante le lunghe estati danesi giocava lungo il ruscello vicino casa.

La bellezza della natura incontaminata della Danimarca, il profondo legame di amicizia tra i due piccoli protagonisti e, naturalmente, la trama a dir poco avventurosa, con tanto di briganti e capitani di mongolfiere, fanno di Albert e il diamante magico – nelle nostre sale dal 18 giugno – un film emozionante e  adattissimo ai bambini. Potrebbe interessarli a tal punto da avvicinarli anche alla lettura del libro da cui la storia è tratta.

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