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mercoledì 13 maggio 2015

“Nomi e Cognomi”: il coraggio di dire la verità

di Silvia Sottile 

Nomi e Cognomi  di Sebastiano Rizzo è un film dedicato ai giornalisti e ai cronisti che hanno esercitato la loro professione con coerenza e amore incrollabili, senza scendere a compromessi, pagando con la vita il rispetto dell’etica professionale e la difesa della verità.

Il regista, nonché attore e autore, parte dall’idea di sviluppare il suo cortometraggio La ricotta ed il caffè (2012) sul giornalista e scrittore catanese Giuseppe Fava (interpretato da Luca Ward), ucciso dalla mafia nel 1984. Rizzo preferisce poi generalizzare e universalizzare la figura del protagonista creando il personaggio di Domenico Riva che racchiude in sé elementi non solo di Pippo Fava ma anche dei vari Giancarlo Siani, Peppino Impastato, fino ad Anna Politkovskaja: insomma tutti i giornalisti che hanno dato la vita svolgendo il proprio lavoro alla ricerca della verità.
Nomi e cognomi è incentrato sulla figura di Domenico Riva (Enrico Lo Verso), detto Mimmo, uno stimato giornalista che da Milano rientra con la famiglia nel suo paese d’origine del Sud Italia. Direttore della più importante testata giornalistica del luogo, attiva un progressivo risveglio della coscienza civile del paese con un’inchiesta su una discarica abusiva oggetto di traffici illeciti. Riva e i suoi ragazzi fanno il loro lavoro: raccontare i fatti perché come dice lo stesso Mimmo ai suoi giovani collaboratori cui fa anche da mentore: «Noi siamo giornalisti e il nostro compito è cercare la verità e raccontare i fatti. E i fatti hanno sempre Nomi e Cognomi». 

Tra vittorie e sconfitte, successi e insuccessi, Riva porterà avanti il suo impegno civile, fondando anche un giornale tutto suo per sentirsi «libero e senza padroni» anche a costo di pesanti sacrifici e ben consapevole di rischiare la vita. Appoggiato da un amico d’infanzia, ostacolato dalla malavita locale e dall’editore, minacciato, si troverà diviso tra il lavoro e la famiglia, tra il suo ruolo di giornalista e quello di marito e padre. In una chiara scelta di vita contro l’illegalità sceglierà sempre la verità, accettandone i rischi. Nel cast, dominato dalla straordinaria bravura di Enrico Lo Verso, in grado di recitare non solo con le parole ma anche e soprattutto con lo sguardo e l’espressività, troviamo anche una credibile Maria Grazia Cucinotta (nel ruolo della moglie di Riva), Ninni Bruschetta, Mingo De Pasquale, Totò Onnis, Barbara Tabita, Dino Abbrescia, Marco Rossetti (nel ruolo di Lorenzo, uno dei giovani giornalisti della Redazione), Aurelio D’Amore e Giorgia Masseroni.

Molto toccante una scena in redazione che ricorda L’attimo fuggente e davvero commoventi i titoli di coda con la dedica (una sorta di restituzione) a tutti i giornalisti uccisi per aver fatto onestamente il proprio lavoro.

Da un punto di vista tecnico, a causa delle difficoltà di un film indipendente, si nota qualche pecca: la sceneggiatura è sostenuta dalla solida e coraggiosa scrittura di Camilla Cuparo, ma in alcuni passaggi tra le scene, quasi tutte così profonde e cariche di emozione, forse, a volte, viene lasciato poco respiro allo spettatore. La colonna sonora, molto intensa, riesce comunque a sopperire e ad amalgamare al meglio gli stacchi  aiutando lo svolgersi della trama. Nonostante qualche piccolo difetto, Nomi e Cognomi rimane dunque un ottimo film, coraggioso e  importante per il tema trattato e per il messaggio di speranza rivolto ai giovani a cui passare il testimone: si insegna il mestiere del giornalista e si trasmettono valori fondamentali quali  verità, onestà, coerenza, lealtà ed il coraggio di usare la penna come una spada.

Nomi e Cognomi  sarà nelle nostre sale dal 14 maggio in circa 50 copie, distribuito in tutta Italia ma con una presenza maggiore al Sud. Da vedere.

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