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mercoledì 27 maggio 2015

“Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet” – Una favola raccontata con poesia

di Silvia Sottile

Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet è l’adattamento cinematografico del romanzo Le mappe dei miei sogni di Reif Larsen.  Il regista visionario Jean-Pierre Jeunet torna a dare spazio alla sua incontenibile fantasia ricreando quell’atmosfera magica, poetica e surreale che più gli è congeniale. Difatti questo film ricorda davvero molto il suo lavoro più noto a cui si può facilmente accostare per diversi aspetti:  Il favoloso mondo di Amélie.  

La storia ci viene raccontata proprio come una favola, con tanto di voce off in prima persona. T. S. Spivet (Kyle Catlett) è un bambino prodigio di 10 anni con un’intelligenza molto superiore alla media e la passione per la cartografia e le invenzioni. Vive in un ranch nel Montana con la mamma (Helena Bonham Carter), esperta di morfologia degli insetti, il padre (Callum Keith Rennie), un vero cowboy nato nel periodo storico sbagliato, e una sorella adolescente che sogna di diventare Miss America. T. S. aveva un fratello gemello, Layton, spericolato e sempre con un fucile in mano, morto in un incidente nel fienile. Nessuno ne parla più. 
T. S. non si sente compreso dalla sua strana famiglia, ma un giorno arriva una telefonata inaspettata dall’Istituto Smithsonian: T. S. ha vinto un prestigioso premio per la sua invenzione di un dispositivo dal moto perpetuo e viene invitato a Washington per ritiralo e tenere un discorso di ringraziamento. Naturalmente chi gli ha assegnato il riconoscimento ignora che è solo un bambino. T. S. non si perde d’animo e senza dire niente a nessuno salta su un treno merci e decide di intraprendere da solo un avventuroso viaggio attraverso l’America da Ovest verso Est.  Un viaggio alla riscoperta di sé, un percorso che serve al giovane protagonista a riflettere sulla sua famiglia e soprattutto ad elaborare il lutto. Ma il tutto viene narrato con toni quasi fiabeschi, alternando le emozioni a tante simpatiche avventure e incontri particolari come quello con l’anziano e misterioso Due Nuvole (Dominique Pinon, attore sempre presente anche solo per un piccolo cameo nelle pellicole di Jeunet). Naturalmente, come in ogni favola che si rispetti, quest’avventura (in cui non mancano le neanche troppo velate critiche alla società americana) si conclude con un meritato e commovente (al punto giusto) lieto fine e l’agognato ricongiungimento familiare.

Grande attenzione è stata messa nella scelta del cast che si rivela vincente: perfetta per il ruolo della madre piuttosto stravagante ma dal cuore d’oro, la bravissima Helena Bonham Carter. La sottosegretaria dell’Istituto Smithsonian è interpretata dalla straordinaria Judy Davis che ci regala divertenti siparietti. Ma davvero sorprendente è il piccolo Kyle Catlett nel ruolo del protagonista, che riesce a reggere gran parte del film sulle sue spalle, anzi, sul suo viso particolarmente espressivo: ha infatti la capacità di esprimere una vasta gamma di emozioni con semplicità e naturalezza.

Le immagini e la fotografia rivestono un ruolo fondamentale ai fini della narrazione. Vediamo scorrere davanti ai nostri occhi paesaggi mozzafiato dai vivaci colori pastello che illuminano l’intero film dando allo spettatore la percezione visiva di trovarsi quasi all’interno di un fumetto. E le musiche originali di Denis Sanacore si sposano perfettamente con le immagini accompagnando lo svolgersi della trama.

Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet, nelle nostre sale dal 28 maggio, è una storia surreale, una favola raccontata con poesia, che fa ridere, commuovere, divertire, riflettere e soprattutto emozionare. Un film delizioso per grandi e bambini, adatto a tutta la famiglia.

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