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lunedì 27 aprile 2015

I Nirvana tornano a vivere in "Cobain: Montage of Heck"

di MsLillaRoma

Dopo il kitsch ed il rock melodico degli anni ottanta, arrivano gli anni novanta ed il Grunge, rivisitazione del Puck Rock anni settanta con look trasandato da barbone. Massimi esponenti della scena musicale: i Nirvana, i Peal Jam, gli Alice in Chains ed i Soundgarden. Luogo: Seattle, USA. Un grande valore musicale e spesso anche vocale (Eddie Vedder, Chris Cornell, ecc) sposa una lirica diretta ed intima fino alla violenza. Tra le band ed i musicisti, i Nirvana e il loro leader Kurt Cobain spiccano e ne diventeranno il simbolo. Ad oggi, dichiarare di essere fan dei Nirvana fa status, quelli contro, quelli profondi ecc. L’ispiratore di questa tendenza forse non ne sarebbe stato felice però: lui era davvero contro le tendenze, e con violenza! 

Affetto da patologie psichiatriche mai curate e da tossicodipendenza, Kurt Cobain ci ha lasciato il 5 Aprile del 1994, un mese dopo l’ultimo concerto dei Nirvana a Roma dove peraltro tentò il suicidio con “67 pillole di Rohypnol” (dice la moglie, Courtney Love, musicista). 

Sin dai primi albori dei Nirvana, Kurt Cobain appare un leader magnetico, adolescenza turbolenta e solitaria, tendenze distruttive, abuso di droga, eroina. È un anti-eroe che non ama la fama, rifiuta le etichettature con rabbia e non si asservisce alle logiche di "band famosa" sebbene sposi Courtney Love finendo invischiato nel gossip. I due soffrono enormemente la rappresentazione mediatica della loro vita, tentano di sfuggire alla confusione e al disordine affettivo nel matrimonio ed hanno una bambina, Frances Bean Cobain, produttrice di questo documentario. 

Brett Morgen, regista di Cobain: Montage of Heck unisce filmini di famiglia, l’enorme documentazione esistente sui Nirvana ed alcune registrazioni originali di Cobain e soci. Il materiale girato a casa è molto interessante: non siamo al livello dei selfies e della moda attuale di riprendere/fotografare tutto e tutti, ma Kurt e Courtney ci si avvicinano molto… incluse le scene intime. In questo film, conosciamo Kurt figlio, Kurt marito e padre, Kurt sofferente, amorevole, malinconico ma sempre assente, con la mente perennemente altrove.

L’evoluzione artistica e psicologica è quasi interamente lasciata ai disegni ed al sonoro delle registrazioni inedite dello stesso Cobain, il quale esprimeva se stesso in vari modi, musica, parole, disegni, graffiti e, più raramente, veri e propri quadri. Le animazioni in stili diversi sono, in questo, molto efficaci e ricostruiscono buchi nella storia di Kurt alternati alle interviste a familiari ed amici. La storia dell’uomo è percorsa quasi giorno per giorno, dettagliatamente, quasi eccessivamente (i certificati di nascita erano necessari?). Tutto ciò allunga la parte iniziale rendendola noiosa ma quando il film parte veramente diventa emozionante. Inseguiamo un personaggio, un artista con mille volti e mille misteri. Fragile e tanto amato dagli estranei quanto poco accudito dai chi gli stava vicino.

Montage of Heck è un gioiellino per gli amanti dell’arte visiva e della musica (non solo Nirvana) con il brano inedito dei Nirvana “Rainforest”. Sebbene sia incentrato su Kurt come individuo piuttosto che sulla sua arte, il film emoziona e racconta un po’ di storia, gli anni novanta, dove la rabbia veniva espressa a voce alta e non via tweets o sms… che nostalgia!

Nelle nostre sale il 28 e 29 aprile.


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