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venerdì 21 marzo 2014

"Captain America: The Winter Soldier": un Capitano, per la Marvel c'è solo un Capitano!

di Carlo Anderlini

Dopo le incursioni in The Avengers e a due anni dal successo di Captain America: The first avenger, il supereroe della Marvel Comics torna sugli schermi in The Winter Soldier. In questo sequel il protagonista Steve Rogers (un Chris Evans dal volto pulito e fiero), già creato con la matita nel lontano 1941 e da allora condannato ad essere il superpotente baluardo del servizio segreto Usa SHIELD, sta tentando di trovare un nuovo e più moderato stile di vita nella realtà odierna. Ma il destino è destino (se sei superuomo ci sarà un perchè!): chiamato a scongiurare una minaccia planetaria, Steve si rimette in azione e con l'aiuto dei fedelissimi Natasha (Black Widow, ex spia russa ora a stelle e strisce interpretata da una intrigante Scarlett Johansson) e Sam (l'agente Falcon, un poco convinto Anthony Mackie) continua anche al giorno d'oggi a battersi al servizio del bene. Egli ingaggia una epica e imprevedibile total-war contro la spietata organizzazione HYDRA nonchè contro il suo (ex?) migliore amico, quel Bucky (Winter Soldier, in scena Sebastian Stan) dato da tempo come deceduto, ma in realtà tramutato in corpo criminale a seguito di una potente "riprogrammazione". 

Durante il suo lungo percorso fumettistico-filmico, la nostra Sentinella della Libertà non ha subito i condizionamenti del tempo e pertanto in questo action-fantasy movie i registi hanno dovuto velocemente cucirgli addosso una nuova scala di valori e nuovi mezzi tecnologici: la sua difficoltà non è quella di gettarsi dagli aerei senza paracadute, ma, quasi novello Cavaliere Oscuro, di gestire una realtà in cui nulla è come sembra e nessuno è insospettabile. Anche se dotato di arti marziali e di scudo di vibranio versione 2.0, egli soffre la sfiducia in generale, le ambiguità etiche, l'incertezza tra libertà e privacy.  Di conseguenza, se un tempo era poco amato dai fumettari pacifisti e anti-capitalisti, ora il Capitano è acclamato da tutto il Marvel-people in quanto divenuto molto meno iconico e retorico. 
Anche gli altri personaggi hanno dovuto affrontare mutazioni: la Vedova Nera - Natasha ora indossa raramente il suo leggendario costume, tende ad un maggiore livello di integrità e instaura una maggiore confidenza con Steve; Falcon è un supereroe afro-americano che adotta un look Ultimate, sa volare ed è molto meno servile di un tempo; Bucky, infine, è geneticamente nuovo per definizione. Nel cast d'eccellenza figurano poi, in ruoli niente affatto secondari, anche Robert Redford (un Alexander Pierce, criptico segretario generale dello SHIELD) e Samuel L. Jackson (un Nick Fury, direttore dello SHIELD, dal codice etico discutibile: "...la punizione viene prima del crimine"). 

Captain America: the Winter Soldier, che ricalca le atmosfere del thriller politico (vedasi Il maratoneta), ha per registi i fratelli Joe e Anthony Russo; ambientato al giorno d'oggi, con alcuni ben riusciti flashback di aggancio, è stato girato a Cleveland, Los Angeles e Washington e si è avvalso della collaborazione di ben cinque società di effetti speciali, talora troppo indulgenti verso le tecniche del videogame.
Il film, invero un po' lungo, è farcito di azioni mega-spettacolari fino a straboccare (ora Steve non ha più tempo per aprire le porte, le distrugge prima), ma l'elettricità continua che emana e il cuore pulsante che lo pervade non ne fanno solo un cult spacca-mascelle. Molte battute sono apprezzabili per arguzia e ironia ("Se ti sparano addosso, quelli sono i cattivi!") e supercars ed enormi fortezze volanti convivono agilmente con sensi di colpa e legami di amicizia. La musica è un rischioso ma coerente mix arrembante di sinfonica, tematica, eroica e musical e spesso quell'ovattato colore malatticcio pallido (Blade Runner docet) che avvolge tutto in una notte perpetua è adeguato alle scene più noir.
La riapparizione di Bucky è convincente, le transizioni psicologiche e relazionali dei personaggi sono tutt'altro che approssimative, lo sforzo di arrivare comunque a costruire un mondo migliore ed essersi reciprocamente utili è sempre palpabile, pertanto sia il messaggio di fondo che il divertimento - perchè di questo deve trattarsi, al di là degli inevitabili contagi di superomismo - paiono assicurati.
Il battage pubblicitario mondiale che ha preceduto l'uscita del film è stato massiccio (clip, trailer, videogiochi, app, collaborazioni con GM e Harley-Davidson, spot tv da 4 milioni di dollari durante il Superbowl). La release italiana è prevista per il 26 marzo e quella usa per il 4 aprile. 
Inevitabile, considerato il prevedibile successo, un ulteriore sequel, già programmato per il 2016: stessi registi e, probabilmente, protagonista lo stesso Chris Evans.    

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