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venerdì 30 agosto 2013

"Via Castellana Bandiera" ovvero La Stasi di Emma Dante‏

Prometteva bene inizialmente Via Castellana Bandiera, film di esordio dietro la macchina da presa per l'autrice e regista teatrale palermitana Emma Dante, tratto dal suo omonimo romanzo, peccato che nel raccontare la sua città si sia dimenticata di fornire le dovute giustificazioni ad una narrazione che si perde nella stasi delle protagoniste femminili e nella trama che non evolve. Due famiglie a confronto: una "allargata", formata da pescatori e popolani, l'altra "diversa", composta da Rosa (la stessa regista) e Clara (Alba Rohrwacher) tornate a Palermo per un matrimonio.L'insofferenza di Rosa per la sua cittá natale e i problemi del suo rapporto con la madre e con Clara, che come un bambina capricciosa non fa altro che disegnare, portano il personaggio interpretato dalla regista a sfogarsi, percorrendo una stretta stradina, la stessa del titolo, a tutto gas. Poi l'intoppo: nel verso contrario arriva la macchina guidata dall'anziana Samira (Elena Cotta), donna divisa tra il dolore per la figlia morta, l'assoggettamento al volere del genero e l'amore per il nipote, l'unico con il quale ha un vero e proprio rapporto affettivo. La situazione è chiara: in due non si passa e una macchina deve lasciare spazio all'altra, ma le due donne, per due motivi diversi e solo parzialmente comprensibili, decidono di non cedere. Ed ecco la parodia della vita del paese, dove la novità diventa subito argomento di discussione e pettegolezzo, in questo caso anche di scomesse. Buona l'idea dell'opposizione dei due personaggi in un surreale western tutto al femminile, dove si può, anzi, si deve rinunciare al cibo ma non al richiamo di madre natura, ma sfuggono le motivazioni che spingono le due donne all'assurdità dei loro comportamenti. In particolar modo il personaggio di Samira resta misterioso e ambiguo: donna forte e decisa che sa cosa fare della propria vita o povera pazza comandata a bacchetta dal genero? Si continua ad aspettare un'evoluzione che non arriva mai.

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